domenica 20 gennaio 2013

«I preti coraggio disseminati per il Paese non fanno carriera»

Una carezza alla mafia. Per Antonio Ingroia i piani alti della Chiesa cattolica hanno riservato alla criminalità organizzata un atteggiamento se non di favore, di accondiscendenza. Con buona pace dei sacerdoti che contro mafiosi, camorristi e 'ndranghetisti lottano ogni giorno.
«C'è stata una certa 'gentilezza' nei confronti della mafia da parte delle alte gerarchie ecclesiastiche», ha detto il candidato di Rivoluzione civile alle telecamere di Klauscondicio. «I tanti preti coraggio disseminati per il Paese», ha aggiunto, «hanno avuto difficoltà a fare carriera e ad entrare nelle alte sfere della Chiesa».
CALATA L'ATTENZIONE. Alla domanda su cosa consiglierebbe al Pontefice, Ingroia ha risposto: «Sarebbe meglio dirgli di leggersi cosa diceva Papa Wojtyla a proposito della mafia». «Non sono in grado di fare un processo alle intenzioni», ha precisato «ma dal punto di vista etico e politico, si tratta sicuramente di un fatto estremamente negativo, ed è la dimostrazione di quanto la lotta alla mafia sia ormai scivolata fuori dall'attenzione generale».




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